Pur non essendo una vera e propria malattia, l’alopecia androgenetica viene spesso vissuta come un profondo disagio, con ripercussioni negative sul piano psicologico e sociale. Colpisce circa l’80% degli uomini e il 50% delle donne e si manifesta e viene vissuta in maniera diversa fra i due sessi. Nell’uomo, l’alopecia androgenetica determina un progressivo diradamento dell’area fronto-temporale (la cosiddetta stempiatura) e del vertice, mentre nella donna colpisce soprattutto il vertice e la regione frontale, appena dietro l’attaccatura. Ci sono tipologie diverse di alopecia: areata, caratterizzata dall’improvvisa perdita dei capelli a chiazze, in una o più aree circoscritte del cuoio capelluto, e fibrosante frontale (FFA), caratterizzata dalla perdita simmetrica e progressiva dei capelli, che si verifica a bande sulla parte anteriore del cuoio capelluto.
Come si vive la caduta dei capelli: il trauma della perdita
La calvizie colpisce entrambi i sessi, sebbene sia più comune(e anche socialmente più accettata) tra gli uomini. Le donne la considerano più problematica soprattutto perché subiscono in misura maggiore la “pressione” degli standard di bellezza. Per una donna, infatti, i capelli sono una parte essenziale della propria identità e della propria femminilità e il perderli può portare alla luce parti fragili del proprio sé e richiedere un processo di adattamento al cambiamento per il quale spesso le persone non possiedono le risorse. Quindi per alcuni l’alopecia è un vero e proprio evento doloroso e, nella quotidianità, incide negativamente sulla qualità della vita. La psicologa Gaia Vicenzi ci chiarisce: “Poiché i capelli sono parte integrante dell’identità umana, la loro perdita può portare a ripercussioni negative su molti aspetti della vita delle persone. L’alopecia è associata a una diminuzione dell’autostima, a fenomeni depressivi e a un senso di umiliazione e questa condizione può impattare sulla vita quotidiana del paziente, il quale può limitare il proprio coinvolgimento in attività sociali, familiari e nei rapporti intimi”.
L’alopecia, quindi, non è solo la malattia legata alla perdita dei capelli ma può originare, continua la dottoressa Vicenzi, “un profondo senso di inadeguatezza che limita non solo la naturalezza dei rapporti interpersonali, da quelli più intimi a quelli meno profondi, ma anche la possibilità di entrare in una relazione sana con il proprio sé corporeo”.
Porre rimedio all’alopecia con Insparya
Tra i leader europei nel settore della cura dei capelli, il Gruppo Insparya, Medical Clinical Group specializzato esclusivamente nello studio dell’alopecia e delle unità follicolari con oltre 14 anni di esperienza, più di 50.000 pazienti e 10 centri in 3 Paesi (Portogallo, Spagna e Italia),offre soluzioni definitive a questo problema. Il trapianto di capelli è la migliore soluzione. Quando, però, non è possibile realizzarlo, Insparya propone un nuovo Sistema di Infoltimento dei Capelli (SIC): una soluzione personalizzata, creata per adattarsi alle esigenze del singolo paziente e risolvere qualsiasi problematica legata alla salute dei capelli.
Si tratta di un dispositivo realizzato su misura (la riproduzione esatta della testa del paziente con uno scanner 3D permette di individuare ed evidenziare i punti esatti in cui è necessario intervenire) che si adatta come una seconda pelle alla testa del paziente utilizzando adesivi medicali liquidi o solidi, certificati dalla FDA (Food and Drug Administration), e rispondendo così alle esigenze di tutti coloro che soffrono di alopecia o presentano poca densità dei capelli. Questa nuova soluzione messa a punto da Insparya presenta numerosi vantaggi, a cominciare dal fatto che si tratta di una procedura non invasiva che, grazie all’utilizzo di capelli vergini di qualità e materiali biocompatibili, garantisce al paziente un risultato finale al 100% naturale. Il Sistema di Infoltimento dei Capelli risulta particolarmente indicato per tutti coloro che soffrono di alopecia fibrosa frontale, alopecia cicatriziale secondaria, alopecia da trazione, alopecia diffusa e alopecia universale e per i pazienti oncologici, ma anche per soggetti non idonei al trapianto di capelli o che, semplicemente, desiderano trovare una soluzione al loro problema senza sottoporsi a un intervento.