Addio Aldo!

Ci ha lasciato questa notte l’enfant prodige dell’acconciatura italiana, colui che ha trasformato l’hairstyling in forma d’arte.

Ha vissuto la vita piena dell’artista e vivrà ancora nella e sulla testa di tantissime donne. Aldo Coppola comincia negli anni ’50, appena adolescente, a gettare le basi di quello che sarebbe diventato un impero stimato intorno ai 22 milioni di euro. Istrionico pioniere sia nell’arte dell’acconciatura che negli affari, grazie a lui la figura del parrucchiere si è trasformata in quella dell’hairstylist. A soli 15 anni diventa Maestro acconciatore e da qui la scalata al successo è costante e velocissima. Nei primi anni ’60 ebbe la lungimiranza di introdurre il taglio scalato a capelli asciutti mentre nel mondo imperava il caschetto, nel ’65 apre il suo salone di via Manzoni, in pieno centro a Milano a cui – a stretto giro di posta – si aggiungono quello in piazza San Babila e quello di via Mascheroni. Ad oggi, i saloni firmati Coppola, sono decine dei quali uno a Mosca e uno a Montecarlo. Dall’80 collabora con i più illustri fotografi del mondo da Ferri a Toscani, da Vallhonrat a Barry Lategan. Erano gli anni della Milano da bere, quando l’haute couture diventa un modo di vivere, e il team Aldo Coppola diventa imprescindibile per i piu grandi stilisti italiani. Gli anni ’90 sono caratterizzati dall’incontro con Philippe Starck dal quale prende il via il concetto di Beauty Atelier e nasce l’Accademy. Coppola era malato da tempo ma spesso amava dire che la malattia gli aveva dato una nuova creatività. Lascia non solo un impero ma una traccia indelebile nel Made in Italy.

 

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