Mollettone e senza trucco. No grazie. Neanche durante il lockdown. Lo dimostra una ricerca effettuata da Oway, azienda italiana che si fa portavoce del concetto di agricosmetica consapevole e sostenibile. Il sondaggio, condotto dopo le prime aperture del 3 maggio, ha indagato su come lo stare a casa abbia influito sul prenderci cura di noi stesse e sulla nostra beauty routine durante il lockdown.
La voglia di riprendere ancora in mano la propria vita ha archiviato quei giorni “sospesi” che malgrado tutto ha regalato molto più tempo per noi stesse. Molte sono state in grado di sfruttarlo al meglio, riservandosi attenzioni che spesso, nella frenesia della vita quotidiana, vengono trascurate, altre invece si sono lasciate sopraffare dalla costrizione a stare in casa.
A dispetto di alcuni studi (es. OMS) che etichettano le italiane come un popolo di donne un po’ pigre, secondo il sondaggio condotto subito dopo le prime riaperture del 3 maggio, oltre il 91% delle intervistate ha dichiarato di aver sfruttato le settimane di reclusione per prendersi cura di se stessa, sotto i vari aspetti.
Quasi la metà (49%) si è infatti presa maggiormente cura del proprio corpo: facendo attività fisica, grazie anche ai numerosi tutorial caricati giornalmente in rete, curando la propria alimentazione e regalandosi trattamenti per viso, corpo e capelli.
Il 33% si è invece dedicata principalmente la propria cultura, leggendo libri, seguendo training e corsi virtuali sia per piacere personale che per migliorare le proprie skill professionali.
Non si è abbandonata all’ozio neanche chi (9%) si è concentrata sulle faccende domestiche magari rimandate nel tempo.
Ne restano quindi poche (un misero 9%) che hanno approfittato di queste settimane, finalmente, per riposarsi e fare il pieno di serie TV sul divano e sonnellini pomeridiani. Uno dei crucci più diffusi, sicuramente è stato quello della gestione dei capelli. A pochi giorni dalla tanto agognata riapertura dei saloni, solo il 13% delle donne si è “promossa”, sostenendo di aver appreso tutti i segreti del mestiere. La stragrande maggioranza (87%) si è dichiarata insoddisfatta, tra chi si è bocciata (42%) prendendo atto dei propri capelli ormai ingestibili, e un 45% che si è fatta andare bene spuntatine e colore home-made finchè è rimasta in casa, con la condizione di prenotare una seduta dal parrucchiere prima di riprendere la vita sociale.
Ma cosa ci è mancato maggiormente del nostro hairstylist?
Il colore (63%), facile da intuire. Segue il taglio (21%) e dal momento di coccole che ogni seduta rappresenta (16%). Un aspetto, quello del prendersi cura, che ci è mancato anche in relazione al non poter frequentare il nostro centro estetico di fiducia (48%).
Stare a casa ha permesso di lasciare, momentaneamente, da parte i “dress code” che la vita sociale normalmente ci impone. O forse questo era quello che pensavamo.
Sorprende infatti che oltre 7 donne su 10 abbiamo descritto il proprio outfit da quarantena come piacevole e “presentabile” (58%) o impeccabile (14%). Lo smart working e le continue video call hanno sicuramente salvato la maggior parte delle donne dal lasciarsi andare a tute, capelli raccolti con un mollettone e senza trucco (28%).
La cura nell’acconciarsi e nell’abbigliarsi si è riflessa anche nella beauty routine: un quarto dichiara infatti che il tempo dedicato a questo aspetto è, addirittura, aumentato. La sfida sarà mantenere lo stesso livello di attenzione ora che si sta gradualmente tornando alla frenesia della vita normale. Da migliorare, invece, l’attenzione verso le nostre mani, messe a dura prova dall’utilizzo massiccio di igienizzanti e detersivi aggressivi a cui l’emergenza sanitaria ci costringe: solo il 31% del campione sta trattando accuratamente questa parte scegliendo trattamenti specifici.
“Prendersi cura del proprio corpo attraverso rituali e trattamenti specifici è un passo fondamentale verso la strada del benessere non solo esteriore, ma anche interiore. Il periodo drammatico che abbiamo appena vissuto ci ha dato un rinnovato senso dello scorrere del tempo e il fatto che in molte persone lo abbiano dedicato anche alle cura attenta della pelle e dei capelli ci fa capire quanto sia importante fare esperienza di rituali professionali dedicati alle esigenze specifiche, come quelli offerti nei saloni che ci scelgono”, ha commentato Alessandra Ciccotosto, Trade Marketing & Communication Manager di Oway.
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