La pandemia quanto ha davvero impattato sull’industria cosmetica? Se lo è chiesto Cosmetica Italia che come ogni anno realizza la fotografia, studia i cambiamenti dei consumi, dei numeri della cosmetica e traccia previsioni.
Il settore cosmetico, nonostante gli scossoni, ha retto molto bene grazie alla naturale e profonda inclinazione e capacità di resilienza e anticiclicità che ha portato inaspettate evoluzioni.
I primi numeri del settore cosmetico nel 2020
Non possono che avere un segno negativo i dati che vedono il fatturato globale toccare 10,5 miliardi (-13% rispetto al 2019). Il mercato interno si attesta sul – 10% e le esportazioni, invece, arrivano a toccare -16,7%.
Il canale acconciatura vede -28, 5% ed quello dell’ estetica tocca il -30,5% . Il lockdown da marzo al 18 maggio 2020 e la nuova chiusura in zona rossa hanno sottoposto a dura prova le categorie.
Capitolo a parte: e-commerce
Lo stare ha casa forzato, la chiusura di tantissimi negozi in zona rossa hanno incentivato all’acquisto on line che arriva a +42 rispetto al 2019.
Trasformazione dei consumi
Il primo segnale incoraggiante è che nel 2020 i consumi di prodotti per l’igiene (corpo/orale)
e la cura dei capelli sono cresciuti, in calo invece la profumeria alcolica e il make-up. A parte i cali, la pandemia ha proprio cambiato i consumi che vanno segnalati a oltre un anno dallo scoppio della pandemia. Le trasformazioni, legate non solo alle differenti restrizioni, sono dovute anche all’attitudine da parte dei consumatori verso nuove modalità e abitudini di acquisto.
I consumi di cosmetici hanno registrato un andamento negativo trasversale, ad eccezione delle famiglie di prodotto che hanno caratterizzato, e stanno contraddistinguendo, l’attraversamento della crisi da Covid-19: si tratta dei prodotti legati all’igiene corpo (+6,3%), alla cura dei capelli (+3,9%) e all’igiene orale (+1,4%). In particolare, gli andamenti più significativi in termini di crescita sono emersi tra saponi liquidi (+35%), coloranti e spume coloranti per capelli (+30,4%) e prodotti depilatori (+5,3%). Complici i condizionamenti nella socialità e nelle abitudini legate alla vita professionale e personale, i cali più importanti si sono riscontrati invece nella categoria della profumeria alcolica (-21,5%) e nelle diverse tipologie di make-up; particolarmente significative sono le performance negative di correttori guance, fard e terre (-28,7%), fondotinta e creme colorate (-29%) e rossetti e lucidalabbra (-35,8%).
Duplice previsione per il 2021
«Delineando uno scenario per quest’anno al momento possiamo ipotizzare due differenti curve di andamento: una
ottimistica e una pessimistica, ovviamente legate all’evoluzione della pandemia. Lo scenario più ottimistico propone una crescita, a fine 2021, di quasi nove punti percentuali, mentre lo scenario più pessimistico
evidenzia una più rallentata crescita di poco superiore ai cinque punti percentuali – evidenzia Gian Andrea Positano, responsabile Centro studi di Cosmetica Italia – L’indagine flash sul sell-in nei primi tre
mesi 2021 ricalca lo schema della medesima analisi proposta per tutto il 2020, confermando la evidente ripresa, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, anche se i livelli di crescita fanno supporre un
ritorno ai valori pre-crisi non prima del 2022».
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