Page 58 - SALON DONNA
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Intervista
“PARRUCCHIERE, VALORIZZATI!”
È paragonato a Christian Dior, Rossano si intona bene con i capelli e soprattutto ci mettiamo d’impegno quando i
Ferretti, hairdresser delle celebrità, imprenditore capelli non sono sani.
impegnato. Nato in provincia di Parma, cresciuto Il nostro è un lavoro su misura, e per farlo bene sono necessarie preziose
professionalmente in tutto il mondo. Nel 2024 lo competenze. Siamo in grado di trasformare la materia e diamo armonia e
vedremo in TV come giurato in HairStyle, The bellezza. È giusto essere riconosciuti per questo. La realtà in moltissimi saloni
Talent Show, un programma ideato da lui stesso: è differente, proprio per questo ho ideato Hairstyle: The talent show per far
una sfida fra i migliori professionisti dell’haircare. emergere e far conoscere a tutti il nostro valore aggiunto, la cultura che c’è
In palio c’è il rinnovo completo del proprio salone. dietro la nostra professione.
Rossano ha talento, classe, un’innata consapevolezza
del valore della professione e un grande desiderio: L’attuale formazione degli acconciatori, dapprima legata alle scuole poi
elevare lo status degli acconciatori. Come fare? Ce seguita dalle aziende, prepara a tutto ciò?
Rossano Ferretti, hairdresser lo racconta in quest’intervista. Le aziende istruiscono i professionisti, educano al prodotto che vendono,
è normale. Per il resto le scuole non ci sono, non esiste un’università del
Ho letto una dichiarazione in cui affermavi che la creatività e la capacità parrucchiere. È il sistema che è carente, non sono i parrucchieri. Non siamo
del parrucchiere sono state sempre molto poco considerate e apprezzate… considerati. E così torniamo al problema iniziale…
cosa manca? La considerazione della professione o le capacità dei
professionisti nel valorizzarsi? Oggi cosa significa essere un bravo parrucchiere?
Un aspetto è collegato all’altro: se c’è cultura c’è crescita. Anni fa, le aziende in Prima del talento ci vuole un cuore enorme. Il parrucchiere fa dei sacrifici
tutto il mondo cercavano talenti emergenti, negli ultimi anni nulla è diventato immensi. Ci vogliono grande talento, passione e amore. Io ammiro tantissimo
molto più complicato incontrare talenti globali con una visione aperta. la mia categoria per i sacrifici che fa, il problema è che non viene giustamente
apprezzata.
Perché succede?
Vedo due punti critici. La globalizzazione della comunicazione che ha portato Quale suggerimento dai chi inizia questo percorso? E chi invece è già avviato?
i parrucchieri a essere più instagrammer che celebrities hairdressers. E poi il Chi inizia deve fare una riflessione profonda su se stesso e chiedersi: chi sono
fattore prezzo che non consente la crescita del servizio in salone, penalizzando veramente? Analizzando limiti e pregi; solo dopo può pensare al posizionamento
tantissimi colleghi davvero bravi. La ristorazione ha raggiunto prezzi molto e avere un percorso formativo dinamico che lo porti a realizzare i propri
più alti di 20 anni fa e nessuno si lamenta perché il cliente sa cosa spenderà e desideri. Non bisogna sentirsi tuttologi, ma farsi aiutare, colmare le proprie
la cena diventa un’esperienza, che è quello che i clienti desiderano. Noi siamo lacune e soprattutto leggere di più. L’autocritica è fondamentale, non stancarsi
ancora troppo fermi su questo punto e ci vorrebbe una grande evoluzione mai di imparare e mai, mai sentirsi arrivati …e non mettere il proprio ego
anche per la nostra categoria. sempre davanti a tutto, questo è un problema da sempre della nostra industria.
Siamo stilisti, lavoriamo su misura su una materia viva, i capelli, esaltando L’informazione deve essere continua: c’è una distrazione di massa dall’essenziale.
il senso estetico, l’unicità e puntando all’armonia. Per farlo occorrono
professionalità, tantissima formazione, intelligenza, cultura e tempo dedicato. Se potessi parlare a microfoni unificati, cosa diresti ai tuoi colleghi?
Il sistema non ci agevola, siamo senza potere. Se domani scendessimo nelle Date valore a ciò che fate e che siete: stilisti su misura, create a partire da
piazze a scioperare, nessuno darebbe peso alla protesta. Immagini la differenza una materia viva, la bellezza. Le clienti hanno bisogno di essere valorizzate e
fra lo sciopero di un tassista e quello di un parrucchiere? Dobbiamo valorizzare educate alla cultura della cura, alla conoscenza degli ingredienti e delle modalità
al meglio la nostra professione con più unione nel settore. di mantenimento a casa. Solo noi possiamo innalzare questa conoscenza e
consapevolezza. Non abbiate mai paura di chiedere e abbiate coraggio per
Però durante la pandemia i parrucchieri sono stati riconosciuti essenziali. rompere le barriere che incontrerete e alzate il vostro posizionamento ogni
È vero. Il covid ha dato grande risalto al nostro ruolo. Per contro ha anche giorno educandovi e educando tutte le persone che sono intorno a voi.
portato moltissimi parrucchieri a lavorare a domicilio: un danno importante
per tutti coloro che hanno investito soldi e una vita nelle proprie aziende. Chiedere cosa?
Poi bisogna considerare la disinformazione dei consumatori. Sai che molte Anche aiuto. Tenete a freno il vostro ego, che cammina forte, più di noi. Darei una
persone non sanno lavarsi bene i capelli o scegliere il prodotto adeguato per spallata a questo sistema, perché a volte serve, ma per ora mi limito a parlare in tv.
le loro necessità?
Per questo ho deciso di fare un programma televisivo. Mi sento in dovere Come main sponsor al talent hai scelto Alfaparf Milano Professional perché?
di divulgare il nostro valore e le nostre competenze, da trent’anni sono È un brand made in Italy e mi rispecchio nella sua mission: dare prodotti di
ambasciatore dell’industria in tutto il mondo e voglio mettere la mia alto livello e cura assoluta per il cliente.
conoscenza a disposizione dei consumatori e dei miei colleghi.
Valentina Vacalebre
Perché pensi che i consumatori non abbiano cultura?
Perché manca l’interesse che le persone hanno nella skin care o nel make
up, sembra che le persone si siano dimenticate che i capelli hanno la stessa
età del corpo e che hanno bisogno di cure per mantenerli belli e sani non si
informano sugli ingredienti, né dei prodotti che acquistano né di quelli che
gli applicano in salone. I parrucchieri che spiegano i servizi e i prodotti fanno
cultura, educano la propria clientela alla cura dei propri capelli. Questo dà
credito.
Forse fra loro c’è un legame di fiducia?
Sì, ma oggi non basta. Ci sono parrucchieri che non fanno consulenza e
se non si dà informazione e non si alimenta la cultura non ci potrà essere
elevazione del nostro mestiere. Oggi tanti colleghi dedicano molto tempo a
Instagram a discapito dei rapporti personali. Bisogna invece dedicare tempo
alla consulenza, ai consigli. A chi viene da noi per la prima volta diciamo quali
sono i problemi del taglio, del colore, perché le cose non funzionano, perché
non sono in armonia con la loro bellezza e necessità, perché una tonalità non
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