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Il futuro della professione: Affitto di poltrona
la CIA stila una “position paper” Il booth rental station, che consiste nell’affitto di una postazione (sedia
e specchio) all’interno di un salone, nasce nei saloni di acconciatura
degli Stati Uniti e si è diffuso anche in Europa, in particolare in Francia,
Germania, Inghilterra, Olanda, Belgio. In Italia per esercitare l’attività di
acconciatura è necessario avere una sede fissa d’impresa. In questo modo
chi prende in locazione una parte dei locali diventa a sua volta impren-
ditore e, come tale, deve adempiere a tutti gli obblighi amministrativi,
fiscali e previdenziali. Quindi l’affitto di poltrona va intesa come colla-
borazione tra imprese.
Regole, limiti e vantaggi
A tutela dei diritti dei lavoratori e dei consumatori non è possibile affitta-
re la poltrona o cabina chi non ha i requisiti professionali necessari per lo
svolgimento dell’attività, compresi il possesso di Partita IVA e l’iscrizio-
ne alla Camera di Commercio; a chi ha lavorato all’interno dello stesso
salone negli ultimi 5 anni, e per almeno 2 anni consecutivi in qualità di
dipendente (sono esclusi gli apprendisti); ai titolari di attività che abbia-
no effettuato un licenziamento negli ultimi 12 mesi, salvo giusta causa o
nel caso di recesso da contratto di apprendistato.
da sinistra:
Caron, Stocchi, Chiorboli, Manzetti, Cirignotta, De Marchi, Scopelliti, Alfieri e Troncone. Numerosi sono i vantaggi: ottimizza la gestione aziendale, elimina parte
dei costi fissi e incrementa il livello qualitativo del servizio offerto. Può
Fare il punto sui problemi della categoria e trovare soluzioni. Ecco l’intento rappresentare una start up per tanti giovani e meno giovani.
dell’incontro degli Stati Generali dell’Acconciatura promosso dalla (CIA)
Camera Italiana dell’Acconciatura il primo ottobre 2023 durante la Milano
Beauty Week. Secondo te, quanto è stiloso
Una delle criticità del settore, quella di reperire personale adeguato, è stata
evidenziata da Antonio Stocchi, presidente Camera Italiana, che ha fatto pre- il mestiere del parrucchiere?
sente che: “Il vivaio di giovani che orbitavano in salone qualche decennio fa è
solo un ricordo. Oggi i ragazzi non sono motivati poiché fare il parrucchiere
non è un mestiere accattivante e attrattivo. Il nostro compito è che lo diventi Lo abbiamo chiesto a due veterani del mestiere, grandi professionisti e
valorizzando la creatività, l’estro e il talento; è un mestiere stiloso il nostro, imprenditori.
perché va a pari passo con la moda, le tendenze. Per agire in questa direzione è Francesco Cirignotta, Acconciatore uomo e formatore eccellenze
necessario e urgente nel contempo arricchire la qualità dell’offerta formativa, Ci sarebbe da fare un trattato. In ogni perio-
adesso scadente, ingaggiare docenti competenti e stimolanti e dare ai ragazzi do storico la moda (intesa come acronimo
la possibilità di esercitare per imparare. M.O.D.A. moda, design, attualità e altro) è
Saper comunicare e dare visibilità a questi tratti è determinante per incre- affrontata e vissuta dai giovani diversamen-
mentare l’attrattività della professione, in particolare nei confronti dei giovani te dai loro genitori. Oggi una buona fetta
che sono il futuro del nostro settore. Con gli Stati Generali dell’Acconciatura di società e anche di parrucchieri è centrata
abbiamo raccolto tutti i posizionamenti e le attività sulle materie che compe- e concentrata sull’apparenza, sulla rappre-
tono gli acconciatori, un vero e proprio “manifesto” sentazione massima di sé. E fin qui nulla di
(position paper) che vuole mettere in luce la crescita di una categoria tra le nuovo. A differenza di “ieri” però c’è uno
più qualificate a livello mondiale” chiude il presidente. squilibrio fra l’esposizione smisurata e la
Tiziana Chiorboli, vicepresidente della Camera Italiana dell’Acconciatura, qualità del contenuto. L’apparenza masche-
propone la valorizzazione dell’affitto di poltrona che ottimizza gli spazi e i ra l’assenza di competenze profonde. Il parrucchiere è un mestiere stiloso se la
costi ed è un’arma contro nell’abusivismo, piaga assoluta della professione. realtà in cui opera è ricca di cultura, studio, ricerca, insomma se ha un valore
Altro tema caldo è la questione dell’IVA già più volte sottoposta al Governo; autentico. In alcuni saloni l’insegna “Old school” resta solo una scritta su un
una direttiva Europa consente ai paesi membri di abbassarla (fino al 5%) per muro e questo è triste, ed è una mancanza di rispetto per tutti: l’immagine
i servizi alla persona. Altra voce presente all’incontro, quella delle aziende: vuota è inutile. Contro l’apparire fine a se stesso è il mio motto è: “Sapere
con Gianni Manzetti (vicepresidente CIA) che sottolinea come in Italia le per saper fare”.
aziende lavorino in sinergia con i parrucchieri per dare impulsi di crescita,
uno stimolo al cambiamento necessario: aumentare la rivendita, diventare un Pino Troncone, Vincitore Italian
salone sostenibile (che dà accesso ai crediti bancari) e evolversi digitalmente. Hairdresser Award 2023
Bisogna affidarsi agli esperti del settore. L’attenzione alla filiera dell’acconcia- Il parrucchiere è un mestiere di valore
tura professionale e la comprensione delle sue esigenze è stata espressa dalle perché, a tutti gli effetti, è un curatore
parole di Diana De Marchi (Consigliera Delegata, Politiche del lavoro, welfa- d’immagine che con le sue abilità tecni-
re metropolitano e promozione delle pari opportunità - Città Metropolitana) che e stilistiche valorizza la bellezza e per-
e Lucia Scopelliti (Direttrice Area Lavoro e Formazione Direzione Lavoro, sonalità alle clienti e dà un momento di
Giovani e Sport - Comune Milano). benessere profondo. Un bravo acconcia-
In chiusura quattro noti acconciatori italiani Pino Troncone, Luca Caron, Ti- tore, in pochi sguardi studia il look, co-
ziano Zucchelli e Francesco Cirignotta hanno raccontalo le loro case history. glie i dettagli morfologici da valorizzare
“Io ho iniziato a 14 anni partendo per Londra qui mi hanno insegnato in- e quelli da mimetizzare è in grado offrire
sieme alla tecnica la disciplina” ricorda Pino Troncone. Francesco Cirignotta, bellezza a ciascuna cliente, ma sa ascol-
barbiere artigiano con un salone a Milano, ha rimarcato la necessità di elevare tare i desideri e le aspettative. Accoglie.
questo mestiere ad una formazione universitaria: “Altro che mestiere da ulti- Propone e insegna la giusta hair beauty
mo banco… fare il parrucchiere presuppone conoscenze di tecnica, chimica, routine.
tricologia, psicologia, marketing… Perché allora non dare una formazione Quindi il parrucchiere ha un potenziale enorme, ma ci vuole tanta compe-
adeguata al lavoro che si svolge?”. tenza, dedizione ed empatia. Il nostro mestiere è stilosissimo se c’è sostanza.
*(dati Infocamere aggiornati a dicembre 2022) Io mi occupo da anni di formazione e credo che sia fondamentale far capire
agli acconciatori giovani quanto la loro competenza crei valore, bellezza negli
altri. Questo potere è nelle loro mani, e dare consapevolezza accresce la loro
Formazione, diffusione di una cultura d’impresa, percorsi maggiormente at- autostima. Scoprire i loro talenti e attitudini e è necessario studiare per colti-
trattivi e qualificanti, reclutamento dei docenti maggiormente selettivo, lotta vare lo stile. Noi formatori e i docenti delle scuole regionali dovremmo farli
all’abusivismo e sostenibilità sono i temi salienti evidenziati con gli Stati innamorare di tutto quella ricerca che c’è dietro a questo mestiere: un mondo
Generali sono consultabili nel position paper disponibile sul sito di Camera stiloso fatto di grandi capacità tecniche di immagine, di cogliere i dettagli
Italiana dell’Acconciatura. della persona come elementi utili per la consulenza, ma anche di accoglienza,
di ascolto, di disciplina. Ma anche cura di sé e del proprio stile.
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